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“Abbraccia e difendi i tuoi alberi” di Francisco Merli Panteghini

La presentazione in formato PFD è scaricabile cliccando qui sotto sul file.

“Le piante straniere nella nostra fitoterapia” di Maria Antonietta Sinibaldi Zampaglione

Da quando l’uomo è comparso sulla terra ha sempre cercato di rivolgersi al regno vegetale per trovare rimedi alla fame, alla tristezza e, soprattutto al dolore fisico.

Sono passati milioni di anni ma anche noi facciamo come i nostri antenati, entusiasmandoci per sconosciute e lontane erbe propagandate come meravigliosi toccasana per salute o spirito.

C’è solo una cosa per ovviare a possibili, pericolosi inconvenienti che possono essere provocati dal loro uso poco attento: “conoscerle bene”  nei loro effetti e nelle loro controindicazioni!

La presenza in molte di loro di abbondante vitamina K, ne sconsiglial’uso per chi assume fluidificanti, molti principi attivi sono sconsigliati per chi soffre di diabete, fegato, per le donne in gravidanza o che allattano, per vecchi e a minori preadolescenti.

Erba medica fam. Leguminose.

P.A: Vit. K e proteine.

  1. F: ricostituente, rimineralizzante, filtrante droghe e sostanze tossiche.

Impiego: artrite reumatoide, sistema digestivo, sistema urinario

     per persone debilitate, donne in gravidanza.

Utilizzazione: semi germinati, 4-5 g al dì, foglie in tisana

Aloe vera o arborescens. fam.Liliacee

P.A.: Vit. B6, B9, B12, K.

Acemannano : rinforza il sistema immunitario.

Emodina: per infiammazioni, tumori, dolori.

Antraceni: favoriscono l’evacuazione.

Enzimi: antinfiammatori, antiallergici.

Ormoni: antinfiammatori, cicatrizzanti.

Aminoacidi: di cui 8 essenziali:

Acido salicilico: antinfiammatorio, disinfettante.

Lignina: favorisce la penetrazione di altre sostanze.

Saponine: antisettiche.

A.F. e impiego: antinfiammatoria, cicatrizzante, antisettica, cancri dell’app. digerente, evacuazione, antalgica.

Utilizzazione: 30-50 g.di gelatina tre volte al dì prima dei pastiprincipali.

Controindicazioni: achi è allergico alle liliacee, ai diabetici, a chi assume farmaci ipoglicemici, a donne in gravidanza.

Anacardium occidentale. Fam. Anacardiacee

P.A.: vitamine, molto abbondante la Vit. C: 214 mg per 100g di picciolo del frutto, sali min.: fra cui, nei semi, 575 g per 100 g..

A.F. e impiego:

Picciolo del frutto: apparato digerente, sistema renale, edemi, esaurimento fisico e psichico, apparato respiratorio, sifilide, eczemi, anoressia.

Seme: esaurimento fisico e psichico, spasmi del colon, arterie e utero, colesterolo, fertilità, memoria.

Utilizzazione: picciolo, fresco, semi: 20 g al dì, corteccia: dec. al 5% , foglie e fiori: tisana al 4%.

Artiglio del diavolo. Fam. Pedaliacee.

P.A.: Flavonoidi, vit C., sali minerali.

A.F e impiego: antinfiammatoria, analgesica, antipiretica, normalizzante del colesterolo e del diabete, per dolori artritici e reumatici.

Utilizzazione: estratti secondo prescrizione, tre volte al dì per 6 settimane, decozione: 5 g. , bollire 3’ e far riposare per tutta la notte.

Avocado fam Lauracee.

P.A.: vit A, E, D, B6 , C. sali minerali, clorofilla, acidi grassi monoinsaturi

A.F. e impiego:

Frutto: abbassa il colesterolo, cura cli eczemi.

Foglie: per pressione alta, fegato, purificazione del sangue, tosse asma, febbre, effetto anticonvulsivante

Utilizzazione: frutto: 100 g al dì per tre settimane, foglie: tisana o decozione al 3-4%.

Baobab. Adansonia digitata, fam: Bombacee.

P.A.: vit. del gruppo B, C, minerali, aminoacidi, fibre solubili e insolubili.

A.F.e impiego:

frutto: antidiabetico, antiossidante, nutriente per diete, antifebbrifugo, usato come viagra, contro la diarrea infantile.

foglie: nutrienti, inalazioni  per problemi respiratori, antiasma.

Olio dai semi: nutriente, levigante, elasticizzante, antinfiammatorio, antiossidante.

Cannella, Cinnamomum zeylanicum, fam.Lauracee.

P.A.: vit. Fra cui la vit K, sali min.

A.F. e impiego: carminativa, digestiva, antispasmodica, antidiabetica (?), antidiarroica, antibatterica, antifungina, antifungina, antiossidante, inibisce l’Helicobacter pilory.

Impiegato anche per tachicardia, sudorazione, convulsioni.

Utilizzazione: tisana allo 0’5-1%, tintura 30 gocce 2 volte al dì

Chiodi di Garofano, fam. Mirtacee.

P.A.: Oe con cariofillene, glucosidi, flavonoidi.

A.F. e impiego:

u.e: antalgica, antinfiammatoria.

u.i.: contro gas ,acidità di stomaco, reflusso gastroesofageo ma anche tonico nervino e immunostimolante.

Utilizzazione: u.e gargarismi con:decozione: 2 chiodi bolliti in 100 g. di acqua, fare sciacqui, porre un chiodo ( di garofano!) nell’incavo dei denti cariati e dolenti

u.i:

tintura con alcol a70° :40-60 gocce al dì.

decozione: 2-3 chiodi in 100 g di acqua.

Curcuma, fam. Zingiberacee

P.A.: O.e , curcumina, canfora, zuccheri, vitamine, sali minerali, proteine.

A.F. e impiego: u.i.:tumori della prostata, del seno e dei polmoni, coleretico, colagoco, antispasmodico dell’apparato digerente, antiossidante, impiegata contro l’Alzheimer bloccando i beta amiloidi, contro la maculopatia assieme all’estratto titolato di Ginkgo.

u.e.: in creme od oli per dolori muscolari: impiegati per gomito del tennista e dolore agli omeri.

Utilizzazione

u.e.: crema all’1%.

ui.: 1-3 g al dì a stomaco pieno

tisana: 0,5 %,

tintura: 30–60 gocce al dì.

estratti secchi titolati e secondo prescrizione.

Il pepe potenzia i suoi effetti!

Citronella, Gymbopogon citratus-fam. Poacee

P.A.: O.e. con citrale, geraniale linalolo, limonene etc.

A.F. e impiego: azione sugli organi digestivi, sistema nervoso, sistema immunitario, sistema cutaneo, impiegato per febbri, nevralgie, tumori, malattie delle stagioni fredde.

Utilizzazione: tisana o decozione al 2-3%

O.e.: 0,5 g al dì.

Ginkgo bilobafam Ginkgoacee

P.A.: terpeni, flavonoidi, polifenoli, acidi ginkgolici.

A.F. e impiego: fluidifica il sangue, ossigena e nutre vene e capillarisoprattutto cerebrali, impiegato per l’Alzheimer, vertigini, problemi agli occhi, e alle orecchie, memoria e concentrazione.

Utilizzazione:

Infuso :al 2-3 %

Tintura : con alcol a 60°.

Estratto secco.: titolato al 24 %

Controindicazioni: no per chi usa anticoagulanti o acido salicilico, no a donne in gravidanza, non esporsi al sole subito dopo l’uso.

Ginseng- Panax ginseng– fam. Araliacee

P.A.: ginsenoidi, saponine, glicosidi, acido folico,vitamine fra cui la K e saliminerali,aminoacidi essenziali, sostanze ormonali, antiossidanti.

A.F. e impiego: insufficienza immunitaria, mancanza di memoria a breve e a lungo, stress, ed esaurimento nervoso, stimolante sessuale, diabete, tumori maligni, sinergizza le altre erbe.

Utilizzazioni:

Decozione: all’1%

Tintura con alcol a 55 , 50 gocce 2-3 volte al dì.

Controindicazioni: no in stati emorragici, trombosi coronariche, malattiepsichiatriche e gravidanza.

Fico d’indiafam. Crassulacee

P.A.: sali minerali, vitamine, antiossidanti, aminoacidi, carboidrati, carotenoidi, fibre.

A.F. e impiego:

frutto: diuretico, spasmolitico, antiossidante, nutriente ipoglicemizzante, antidiarroico (mangiato come frutto)

fiori: per problemi respiratori, diuretici (in tisana)

cladodi: combattono obesità e sovrappeso, abbassano il tassoglicemico,

provocano evacuazione e tolgono il senso di fame (cotti per colazione).

succo: dermopurificante, astringente sulla pelle.

Kalancoe pinnata– fam Crassulacee.

P.A.: sali minerali, tannini, zuccheri, mucillagine.

A.F. e impiego

u.e: suppurazioni, abrasioni, scottature, infezioni, ulcere della pelle, infezioni agli occhi e alle orecchie.

u.i.: problemi polmonari: asma, tosse, mal di testa, problemi renali, mestruali, batteriosi intestinali.

Foglie bruciate contro gli insetti.

Utilizzazione: la polpa delle foglie ben pulita posta sulle problematiche esterne, internamente mangiare dai 5 ai 10 g di polpa delle foglie.

Karcadè, Hibiscus sabdariffa, fam. Malvacee.

P.A.: acidi organici, mucillagini, tannino, antociani, vit C.

A.F. e impiego:

ui è un antisettico renale, non contiene caffeina per cui si può bere “ad libitum”, aiuta la digestione, è un angioprotettore, abbassa la pressione arteriosa essenziale.

u.e.: tisane per pruriti vaginali (semicupi) e micosi.

Utilizzazione: tisana al 2-3%

Mango, Mangifera indica, fam.: Anacardiacee.

Del Mango si utilizza tutto: frutto, buccia del frutto, corteccia, radice, foglie.

P.A.:

frutto: vitamine, sali minerali, fibre, fruttosio (54 kcal per 100 g).

Buccia: carotenoidi, antiossidanti, polifenoli.

A.F. e impiego:

Frutto: nutriente, evacuante, antidiabete.

Buccia: antiossidante, anticolesterolo, antiadipogena, antidiabetedi ntipo2.

Foglie: antifebbre al 3-4%.

Radici: contro problemi polmonari: decozione al 3.4 %.

Corteccia: per diarrea: 30 g. in un litro d’acqua bere in giornata.

Moringa oleifera, fam: Moringacee.

P.A.:

foglie: ricche di proteine, sali minerali, vit. fra cui la K

semi-olio: trigliceridi degli acidi grassi saturi e insaturi in ottimorapporto fra loro, non irrancidisce.

A.F. e impiego:

foglie: integratori alimentari.

semi ed olio: per trattare disfunzioni sessuali in donne e uomini, prolungare il desiderio sessuale, stimolare il sistema immunitario utilizzandolo contro febbre, raffreddore.

Olio: u.e.: fitocosmetico.

Neem, Azadiracta indica, fam. Meliacee.

P.A.: azadiractina, acidi grassi insaturi e saturi:se ne usa l’olio deisemi

ma anche le foglie nell’alimentazione di animali e in fitoterapia umana.

La droga è rappresentata dall’olio, foglie e rametti usati come stecchini antisettici

A.F. e impiego: u.e: utilizzato contro circa 200 fra insetti, funghi, batteri, virus di piante animali ed esseri umani.

Usato in fisioterapia per foruncolosi, psoriasi, pruriti, igiene della bocca, carie, infezioni fungine come il “Piede d’atleta” e, soprattutto, come spermicida.

u.i.:

amaro stomachico

controlla il diabete

vermi intestinali

lesioni delle mucose interne

malaria e zanzare

forme virali come A.I.D.S, epatiti, gram + ,-

Utilizzazioni olio ui: 5-10 g al dì, sconsigliato per i bambini.

Foglie: in decozione: 3-5 g  2 volte al dì

Stevia rebaudiana, fam Asteracee.

P.A.: 8 glicosidi fra cui lo Stevioside, addolcisce 300 volte più dello zucchero. Le foglie polverizzate sono la droga

A.F. e impiego: dolcificante,cardiotonico, antiipertensiva sistolica e diastolica (250 mg. al dì per 3 mesi), antiacido urico, ipoglicemizzante.

Utilizzazione: un cucchiaino da tè al dì.

Tea tre, Melaleuca alternifolia, fam.: Myrtacee

P.A.: presenti negli O.e. che si ricavano dalle foglie.

La droga è l’O.e. che si mette sulle parti malate : 2 gocce, due o tre volte al dì usate esternamente e massaggiate. Non usare internamente.

A.F. e impiego: antimicrobico, antifungino come aspergillus e candida, anti gram + e – come Escherichia coli, Legionella.

Impiegato per afte boccali, gengiviti, estrazioni dentali, psoriasi, catarro, acne foruncolosi, candida, malattie sessuali, Pediculosi (2 gocce nello shampoo, pelle secca.

Uncaria tomentosa, fam. Rubiacee

P.A.: la droga è rappresentata da foglie, radici, rametti cortecce.

Antiossidanti e glucosidi con attività antinfiammatorie, catechine e procianidine

A.F. e impiego: immunostimolante per artriti,reumatismi, infiammazioni gastrointestinali e soprattutto contro l’artrite reumatoide, in associazione con Mirra e incenso.

Utilizzazione:  in decozione al 2-4 %

Zenzero, Zingiber officinale, fam. Zinziberacee

P.A.: la droga è la radice fresca o secca in polvere, carboidrati, lipidi, O.e.

A.F e impiego: inibisce nausea e vomito, per cinetosi, : prenderlo 4 oreprima di salire su aerei o barche, colagogo, ipoglicemizzante, antinfiammatorio.

Utilizzazione: Tè all’1 % due, tre volte al dì, polvere:2 g al dì negli alimenti.

Controindicazioni: non somministrare in caso di gastriti, ulcere peptiche, febbre, gravidanze, non esagerare.

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E’ possibile scaricare il power point dell’incontro cliccando sul nome del file:

Programma delle conferenze e delle riunioni: secondo quadrimestre 2017-2018

Il Consiglio Direttivo vi presenta il programma delle conferenze del primo quadrimestre. L’inizio degli incontri dell’Associazione è alle ore 15,30 con le comunicazioni ai soci delle eventuali novità decise dal consiglio direttivo . Inoltre si invitano i Soci a collaborare con la Direzione dell’Orto Botanico in tutte le sue attività.

  • 1 febbraio
Dott. Roberto Grassetti, “Il percorso alimentare dagli Ominidi ai tempi attuali”
  • 8 febbraio
Dott. Stefano Marzullo, “Le principali malattie delle piante: conoscerle e combatterle con rimedi naturali”.
  • 15 febbraio
Dott. Luigi Plos, “Luoghi e segreti a due passi da Roma”
  • 22 febbraio
Prof. Franco Bruno, “Origine ed evoluzione delle piante terrestri.”
  • 1 marzo
( Dott.ssa Elvira Imbellone, “Olanda: i giardini storici, lo stile contemporaneo e i vivai”) Rinviata ad altra data causa maltempo.
  • 8 marzo
Dott. Andrea Lezzi, “Due giardini botanici al cospetto del re”
  • 15 marzo
Dott. Giovanni Buccomino, “Giardino diffuso per la città: temi ed elementi compositivi”
  • 22 marzo
Dott.ssa Flavia Calò, “I giardini verticali: dal piccolo al grande”
  • 29 marzo
 h 16-Prof. Franco Tassi- Presentazione libro ” Gli Alberi Sacri – h 16,20  Dott. Guido Lombardi, “Ricordando l’ Amico degli animali”.Ricordo vivo del pioniere TV Angelo Lombardi.
  • 12 aprile
Dott.ssa Doretta Simoni, “Utilizzazione magica e terapeutica dell’Anastatica Hierochuntica L.”
  • 19 aprile
h 15,30- Concorso fotograficoe h 16,20 dott. Ugo Laneri ” Piante ed ambiente: alcune relazioni tra esse ed il mondo inorganico ed organico”.
  • 26 aprile
Dott. Marcello Zampetti, “Gli alberi e i loro segreti”
  • 3 maggio
Dott. Flavio Tarquini, ” Goethe Botanico e l’ Italia”
  • 10 maggio
 Assemblea dei soci , a seguire  h 16,20 conferenza della dott.ssa Elvira Imbellone,” Olanda: i giardini storici, lo stile contemporeo e i vivai”.
  • 17 maggio
Dott. Antonio Viglietto, ” Il giardino giapponese a Garbatella”
  • 24 maggio

 Dott.ssa Elisabetta Aloisi Masella, Visita al Museo Giuseppe Sergi de La Sapienza ” Il percorso evolutivo dell’ uomo”

  • 31 maggio
 Dott.ssa Alessandra Celant, ” La vela in fondo al mare:  resti archeologici e vegetali da relitti del Mediterraneo”

Gli incontri possono subire delle variazioni.

Concorso fotografico “Ezio Pellegrini” 2017

Sono qui presentate le foto vincitrici del concorso fotografico 2017.

  • 1° classificata: “La natura trionfa” di Silvia Pansironi
  • 2° classificata: “De rerum natura” di Pier Luigi Pennacchia
  • 3° classificata: “Non sembra vero” di Livia Coppola
  • Menzione a “Gardenia a San Lorenzo” di Elvira Vocaturo

Silvia Pansironi, "La natura trionfa"

Silvia Pansironi, “La natura trionfa”

Pier Luigi Pennacchia, "De rerum natura"

Pier Luigi Pennacchia, “De rerum natura”

Livia Coppola, "Non sembra vero"

Livia Coppola, “Non sembra vero”

gardenia a san lorenzo

Elvira Vocaturo, “Gardenia a San Lorenzo”

Programma delle conferenze e delle riunioni: secondo quadrimestre 2016-2017

Il Consiglio Direttivo vi presenta il programma delle conferenze del primo quadrimestre. L’inizio degli incontri dell’Associazione è alle ore 15,30 con le comunicazioni ai soci delle eventuali novità decise dal consiglio direttivo . Inoltre si invitano i Soci a collaborare con la Direzione dell’Orto Botanico in tutte le sue attività.

  • 2 febbraio
Dott.ssa Maria Luisa Manni, “Botanica 2.0: dallo spazio alla Terra”
  • 9 febbraio
Dott. Stefano Marzullo, “La potatura. Principi generali”
  • 16 febbraio
Prof. Enrico Migliaccio, “Gli impollinatori”
  • 23 febbraio
Prof. Giorgio Narducci, “Sistematica e storia della scienza”
  • 2 marzo
Dott. Andrea Lezzi, “La Strada delle Camelie della Galizia”
  • 9 marzo
Dott.ssa Alessandra Vinciguerra, “La Mortella raccontata a Roma”
  • 16 marzo
Dott. Flavio Tarquini, “La flora del massiccio del Monte Velino”
  • 23 marzo
Dott.ssa Elisebetta Aloisi Masella, “Le ortensie”
  • 30 marzo
Dott.ssa Edda Lattanzi, “L’isola di Cipro e la sua flora”  
  • 6 aprile

Dott.ssa Maria Caterina Ranieri, “Cromoterapia vegetale”                  

  •  20 aprile   
Concorso fotografico
  •  27 aprile
Dott.ssa Elvira Imbellone,  Passeggiata botanica nell’ Orto
  •  4 maggio
Dott. Marco Stefanelli, “Le piante acquatiche”
  • 11 maggio
Assemblea dei soci
  • 18 maggio
Dott.ssa Silvia Stucky, “Abbracci pericolosi: uno strano incontro tra Schinus e Gingko” e presentazione del libro di poesie ” Nell’ indaco notturno” di Terry Olivi.
  • 25 maggio
Dott.ssa Alessandra Celant, titolo da definire

Gli incontri possono subire delle variazioni.

“In ricordo di Libereso Guglielmi” di Stefano Cultrera

Stefano Cultrera ci ha segnalato questi video in ricordo di Libereso Gugliemo, venuto a macare il 23 settembre 2016. Egli era noto anche come “il giardiniere di Calvino”, botanico, naturalista, scrittore e autore di diversi saggi sulla natura.

“Labirinti vegetali” di Giovanni Buccomino

Giovanni Buccomino, Labirinti vegetali (2016)

E’ possibile leggere e scaricare la presentazione del dott. Buccomino da questo link.

“Hanami all’Orto Botanico” di Elvira Imbellone

leggera fioritura ciliegi

La precoce leggera fioritura di Prunus x yedoensis

Giovedì 7 aprile l’AER ha celebrato l’Hanami (=guardare i fiori) al Giardino giapponese dell’Orto Botanico. Guidati da Elvira Imbellone, i Soci sono  saliti al Giardino posto nella parte alta dell’Orto da cui si gode una magnifica vista sulla città. I ciliegi erano al clou della loro spettacolare fioritura. Prunus x yedoensis, il più precoce e anche il più diffuso nei parchi in Giappone, era già quasi completamente sfiorito, mentre il Prunus serrulata ‘Kanzan’ dai fiori doppi, di un bel rosa deciso, era al massimo del suo splendore.

gruppo hanami 2

gruppo hanami

E’ stato molto emozionante vivere col nostro gruppo in modo intimo il godimento della bellezza sfuggente dei ciliegi in fiore.  Un privilegio che i Soci hanno apprezzato.

Appesi ai rami ondeggiavano, così come era tradizione fare nelle classi colte dell’antico Giappone e come vediamo nelle stampe, biglietti augurali detti Tanzaku, che riportavano haiku, brevi componimenti poetici sui ciliegi, decorati con carte giapponesi.

tanzaku

haiku tanzaku

Breve poesia sul Tanzaku

Più tardi nel pomeriggio c’è stata l’inaugurazione ufficiale della manifestazione Hanami all’Orto Botanico. Celebriamo la bellezza dei ciliegi in fiore, aperta al pubblico da venerdì 8 a domenica 10 aprile, alla presenza del Rettore dell’Università Sapienza, dell’Ambasciatore del Giappone e di altre autorità, con la visita alla mostra di Ikebana Shizenbi, la bellezza della natura e la celebrazione dell’hanami al giardino giapponese.

paesaggio preso a prestito

La veduta di Roma è il “paesaggio preso a prestito” (shakkei)

“Il parco del Santa Maria della Pietà” di Marcello Baragona

santa maria della pietà romaRiproduzione del progetto del padiglione dei ‘tranquilli’ – Il manicomio provinciale di Roma : ricordo della posa della prima pietra, 29 giugno 1909 – Edgardo Negri e Silvio Chiera (sec. XIX-XX) – Nella pubblicazione fatta in memoria dell’avvio dei lavori, i due ingegneri introducono una breve storia dell’ospedale, quindi illustrano il progetto esecutivo (…)

L’istituzione del Santa Maria della Pietà ha origini antiche risalenti al XVI secolo. Fu fondato nel 1548 per volontà e opera del sacerdote sivigliano Ferrante Ruiz. La prima sede, nei pressi di Piazza Colonna a Roma, fu inizialmente preposta all’accoglienza dei numerosi pellegrini attesi per l’Anno Santo del 1550, mentre in seguito si specializzerà in aiuto ai poveri, vagabondi ma soprattutto nell’accudimento dei matti. L’isolamento del ‘pazzo’ dal contesto sociale ed il numero sempre maggiore di ricoverati portarono ad un periodo di decadenza dell’ospedale. Nei secoli successivi seguirono numerosi dibattiti, provvedimenti per il risanamento, nuovi regolamenti e visite apostoliche che videro annettersi alla struttura principale anche Villa Barberini e Villa Gabrielli sul Gianicolo, per i degenti più facoltosi. Con l’ unità d’Italia il complesso venne riconosciuto come opera pia e dal 1893 l’amministrazione passa alla Provincia di Roma. Nel 1907 il consiglio provinciale approvò la costruzione del nuovo manicomio nei pressi di S.Onofrio (Monte Mario) su un terreno acquistato dalla Provincia. Il progetto dichiarato vincitore dalla commissione speciale giudicatrice del pubblico concorso (1) era degli ingegneri Edgardo Negri e Silvio Chiera, la ditta costruttrice cui vennero affidati i lavori con successiva delibera era la “Domenico Vitali e C.” per un importo complessivo di cinque milioni. Nel 1909 per iniziativa del senatore Alberto Cencelli cominciarono i lavori per il nuovo ospedale psichiatrico denominato Manicomio Provinciale di Santa Maria della Pietà che iniziò a funzionare nel 1913 e fu inaugurato ufficialmente da Vittorio Emanuele III il 31 maggio 1914. Il complesso concepito con lo spirito del manicomio-villaggio si estendeva su circa centotrenta ettari e comprendeva quarantuno edifici ospedalieri, di cui ventiquattro erano padiglioni di degenza. Gli edifici, immersi in un grande parco di piante a fusto alto e collegati l’un l’altro da una rete stradale di circa sette chilometri complessivi costituivano così il più grande ospedale psichiatrico d’Europa con una capacità di più di mille posti letto. L’ opera si presentava divisa in due sezioni rigidamente separate: l’area maschile e quella femminile che rimarranno ben differenziate nella gestione fino agli anni ’70. Era una piccola città con i servizi interni garantiti dalla presenza di un impianto termico centralizzato, la cucina, la dispensa, la lavanderia e in seguito anche una piccola sala operatoria. Vi erano inoltre la fagotteria (dove venivano depositati gli effetti personali dei ricoverati) la chiesa, l’alloggio delle suore, i laboratori dei fabbri e dei falegnami. All’epoca la legge prevedeva il ricovero delle persone sulla base di un certificato attestante uno stato di pericolosità per sé o per gli altri o per atteggiamenti di pubblico scandalo e ben presto si giunse ad un sovraffollamento con oltre duemila ricoveri. Nei casi incerti si decideva la dimissione o l’internamento dopo un periodo di osservazione. Ogni padiglione era una realtà a sé stante: la ripartizione dei malati non veniva fatta in base alle patologie psichiatriche degli stessi ma esclusivamente in merito al comportamento che questi manifestavano. Il team di infermieri, la suora caporeparto e il medico di ogni padiglione si trovavano così a gestire un insieme disomogeneo di degenti altamente diversi per gravità della patologia, terapia ed età. Comuni erano invece l’inattività, l’abbandono e regressione dei pazienti che sviluppavano di conseguenza un carattere aggressivo. Tra i diversi padiglioni si ricordano: il XVIII dei criminali con mura di cinta di quattro metri; il XIV degli agitati, il XII dei pericolosi per tentativi di fuga e di suicidio; l’ VIII dei bambini; il XXX delle lavoratrici e padiglioni specifici per pazienti con TBC, come il XVI. Il padiglione più grande, il XXII, detto il Bisonte, ospitava più di trecentoventi pazienti tra epilettici, dementi senili e schizofrenici. Dal 1974 in poi per iniziativa del dottor Ferdinando Pariante, aperto alla recente corrente antipsichiatrica ispirata da Franco Basaglia, si aprì un dibattito aperto a tutto il personale ospedaliero, che giunse a modificare il regolamento interno in un’ottica anti-istituzionale. Ai primi esperimenti del padiglione XVI, ne seguirono progressivamente altri e nel 1978 con la Legge 180 (legge Basaglia) venne ufficializzata definitivamente la prassi intrapresa. Gli ultimi venti anni di attività del manicomio sono caratterizzati dallo svuotamento graduale di degenti e personale, di conseguenza anche i servizi logistici e medici, perlopiù interni all’ospedale, perdono rilievo e vengono forniti sempre di più esternamente alla struttura. Gli obiettivi principali della nuova assistenza infatti erano volti a rendere autonomi i pazienti e capaci di poter affrontare la vita fuori dalle strutture manicomiali (…) solo recentemente, dopo la definitiva chiusura nel 1999, il parco storico è stato aperto al pubblico ed è giornalmente frequentato dagli abitanti della zona (Monte Mario, Torrevecchia). Occupa oggi una superficie di circa 27 ettari di terreno, di cui 19 a verde, è dotato di 36 padiglioni, alcuni ospitano la sede della Asl E, il Museo della mente (VI) la associazione Ex lavanderia (XXXI) che comprende una ciclofficina (dal 2001) l’associazione Antea per la lotta al dolore (XXII) mentre i restanti sono ancora abbandonati.

Particolare interesse riveste l’intervento di riqualificazione, recentemente realizzato, sulle aree verdi del parco, in particolare sulle essenze arboree che rischiavano di scomparire (i lavori, effettuati nel dicembre 2012 ad opera del Servizio giardini del Comune, dell’AMA, della Multiservizi e di Pies-decoro, sono durati 20 giorni circa) piantate contestualmente alla costruzione del complesso, esse avevano assunto nel corso degli anni un notevole valore botanico e paesaggistico. Nel parco vegetano spontaneamente l’alloro, e le querce sempreverdi, inclusa la sughera e svariate specie di origine sub-tropicale; vi sono i lecci, le robinie per i viali, i tigli per creare zone d’ombra, pini, cedri, eucalipti e cipressi per le aree boscate, originariamente messe a dimora per la loro funzione balsamica, palme, sequoie, pini domestici e molte altre specie. A tutte queste, che già configuravano il parco come un arboreto, se ne sono aggiunte nel tempo molte altre arrivate nei modi più disparati, per iniziativa di giardinieri, infermieri, medici o pazienti. Se l’insieme ha perso nel tempo in coerenza progettuale ha però guadagnato in diversità botanica; infatti oggi si possono censire 19 specie di conifere, 8 specie di palme e cicadacee, 9 specie di latifoglie sempreverdi, 7 specie di latifoglie caducifoglie, 20 specie di arbusti e siepi sempreverdi e 15 specie di arbusti, siepi e rampicanti caducifoglie. Alcune specie, quali l’Abies pinsapo (2) le sequoie (Sequoia sempervirens (Don) Endl., Sequoiadendron giganteum (Lindl.) Buchholz) il cipresso calvo (Taxodium distichum (L.) Rich.) ed il cedro della California (Libocedrus decurrens Torr.) tra le conifere, Butia capitata (Mart.) Becc. e Brahea armata Watson tra le palme, Quercus rubra L. tra le caducifoglie, Quercus suber L. ed il Cinnamonum camphora (L.) Presl tra gli alberi sempreverdi, sono da considerarsi piuttosto rare a Roma. Tra gli arbusti ed i piccoli alberi, insieme ai classici alloro, ligustro e spirea, è da notare la presenza di Photinia serratifolia (Desf.) Kalkman, Chimonanthus praecox (L.) Link, Deutzia scabra Thunb., Philadelphus coronarius L. e Persea americana Mill.; il rovo, il sambuco, il prugnolo, il fico, specie spontanee nelle aree periurbane marginali, sono ampiamente rappresentate, ma tra tutte prevale la Robinia pseudoacacia L.; in occasione dell’intervento, oltre al recupero della vegetazione esistente, sono state messe a dimora nuove essenze arboree per la ricostruzione di preesistenti assetti e paesaggi andati distrutti. La piazza centrale e la fontana sono state restaurate ed è stata realizzata una pista ciclabile ed un percorso ginnico. Alcuni percorsi didattici attraversano i viali del parco illustrando, mediante la cartellinatura delle specie arboree ed arbustive e l’apposizione di specifiche schede botaniche, la ricchezza e la rarità del patrimonio arboreo … (fonti varie – wikipedia – biblioteca-provinciale.provincia.roma.it)

(1) Filippo Galassi (n.1856) nel 1876 conseguì la laurea presso la Scuola di applicazione per ingegneri, in ingegneria civile. Nel 1907 partecipò al primo concorso per il manicomio provinciale di Roma: prescelto dalla commissione, il progetto fu accantonato per un’eccedenza nel preventivo di spesa. (treccani)

(2) L’ abete di Spagna (Abies pinsapo Boiss.) è una pianta nativa delle zone montuose del sud della Spagna (Andalusia). È un albero di notevole sviluppo, con legno molto simile a quello dell’abete bianco, è decisamente raro, si trova in ristrette zone montuose della Spagna meridionale e del Rif marocchino; è considerato l’albero nazionale dell’Andalusia. A minacciare maggiormente questa delicata specie sono gli incendi, la siccità, l’erosione, e il turismo. (fonti varie)

 

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“La vera grande bellezza” di Enrico Migliaccio

Come scriveva Fiodor Dostoevskij  nell’Idiota “La bellezza salverà il mondo” e noi siamo convinti che la vera grande bellezza è quella della Natura che ci circonda e ci affascina.

In questa rapida rassegna di fenomeni naturali rivolgeremo la nostra attenzione allo immensamente grande, fino ad arrivare all’incredibilmente piccolo, dall’Universo osservabile col telescopio, al microcosmo da scrutare con il microscopio.

Alziamo gli occhi al cielo per osservare l’aspetto dei pianeti del sistema solare, la Via Lattea e poi immaginiamo di librarci in volo sui paesaggi più inospitali della Terra: sul deserto del Sahara, sul Grand Canon dell’Arizona e sugli altipiani etiopici costellati di Lobelie giganti.

Per scendere poi nel cuore in tumulto del Pianeta, nelle bocche dei grandi vulcani o nelle grotte più nascoste, adornate con i festoni delle stalattiti.

Uno sguardo ammirato lo rivolgiamo ai giganti delle montagne: al nostro monte Bianco, alle vette dell’Himalaya e all’africano Kilimangiaro, con le sue nevi eterne.

Ed ecco il mare, con le sue profondità, che ospita misteriose creature ancora sconosciute alla scienza e le barriere coralline che, insieme alle foreste tropicali offrono i picchi massimi di Biodiversità al mondo.

Tra i Vertebrati, con i Mammiferi condividiamo la nostra appartenenza  e con l’ordine dei Primati, in particolare  con le scimmie Antropomorfe,  i nostri parenti più prossimi, dai quali ci siamo separati appena da 5 a 7 milioni di anni fa.

Lo splendore delle piume degli uccelli e le loro straordinarie parate nuziali ci riempiono sempre di meraviglia e rappresentano uno degli spettacoli naturali più incredibili.

Una citazione particolare la meritano gli Anfibi, i primi a conquistare le terre emerse, oggi così gravemente minacciati dal degrado dei loro ambienti. Così i Rettili, con i Dinosauri, antichissimi e spettacolari primi abitanti della Terra, che hanno ceduto il passo ai Mammiferi, restando muti ma splendidi testimoni di un glorioso passato.

Gli invertebrati rappresentano i 4/5 delle specie animali, con un preponderante numero di specie nella Classe degli Insetti, i primi conquistatori dell’aria, importanti impollinatori dell’80 % delle piante superiori, più antichi dei Dinosauri, i più indispensabili tra gli animali.

Alla base degli organismi viventi le piante sono le uniche ad avere la capacità, partendo dall’anidride carbonica, dall’acqua, dai sali minerali e dalla luce solare, ad organizzare la materia vivente (autotrofia),  per fornire nutrimento agli animali erbivori e indirettamente ai carnivori, in un continuo trasferimento di materia e di energia (eterotrofia).

Prendiamo ora un microscopio e osserviamo le strutture di alghe e protozoi unicellulari: tutto il nostro mondo,  tutti gli esseri viventi pluricellulari che lo popolano sono derivati da organismi formati da un’unica cellula, in un film della vita nel tempo che dura da centinaia di milioni di anni.

In questo grande affresco degli esseri viventi  sulla Terra, anche un uovo di pidocchio attaccato a un capello, sotto le lenti di un microscopio può apparire come una delle meraviglie della Natura.