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Guido Lombardi, “Angelo Lombardi – L’amico degli animali”

Negli anni ’60 del secolo scorso la Rai – Televisione Italiana muoveva i suoi primi passi, con un unico canale, ancora in bianco e nero e  ammaliava i primi telespettatori con tre programmi  di intrattenimento : “Lascia o raddoppia” con Mike Bongiorno, “Il Musichiere” con Mario Riva e “L’amico degli animali”con Angelo Lombardi.

Ma come era nata l’idea di uno spettacolo sugli animali e con la partecipazione degli stessi? Dall’incontro di Angelo con Sergio Pugliese, Direttore generale della R.A.I. il quale intuì la straordinaria potenzialità di un programma, di sicuro impatto sul pubblico e per un lancio pubblicitario di un mezzo di comunicazione del tutto nuovo. A quel tempo gli apparecchi televisivi costavano molto e i primi telespettatori si riunivano nella casa dell’amico benestante, che poteva disporre del mezzo. Nei cinematografi,  prima della proiezione del film  venivano  mostrati il programmi di Mike Bongiorno e di Angelo Lombardi.

Le trasmissioni erano in diretta, senza possibilità di correzione o di censura e maneggiare animali selvatici, non addomesticati, davanti ai proiettori e alle telecamere, esponeva a continui rischi. Soltanto un uomo poteva vincere questa sfida: Angelo Lombardi, un imponente signore dal viso aperto e dal sorriso accattivante. Ma come era nata in lui questa straordinaria passione per gli animali, che gli permetteva di stabilire con loro un rapporto basato sulla reciproca fiducia, senza ombra di timore? Cominciò la sua carriera come cacciatore di fiere in Africa, convertitosi ben presto all’Etologia e alla cattura di animali vivi per gli zoo, per i parchi e per i set cinematografici, diventando il più grande addestratore di animali del cinema italiano. In precedenza aveva frequentato l’Accademia di Pinerolo fino al grado di sergente di cavalleria e si era cimentato anche come domatore di leoni.

Il momento del suo lancio sui teleschermi italiani fu veramente un colpo ben assestato: l’Italia si riprendeva  faticosamente dalla seconda guerra mondiale.  Le memorie ancora vive  della Mostra d’Oltremare del 1940, dedicata alla “Gloria dell’Impero Italiano nell’Africa del Nord e nel Mediterraneo” , la nostalgia degli anziani per le colonie in Africa, con la straordinaria fauna illustrata brillantemente nel libro di Vittorio Tedesco Zammarano, e l’entusiasmo dei più giovani che subivano il fascino dell’avventura e dei viaggi nei paesi tropicali, furono il substrato nel quale esplose il grande successo della trasmissione di Lombardi.  Esemplari di specie rare e sconosciute , visti fino a quel tempo solo nelle enciclopedie, sfilavano davanti agli occhi dei telespettatori come in un palpitante caleidoscopio.

Lombardi maneggiava con sicurezza e tranquillità serpenti e coccodrilli, ghepardi e giovani leoni, aquile e scimpanzé. Alcuni di essi diventavano poi i beniamini del pubblico, che ne sollecitava di continuo l’apparizione : La scimpanzé Dolly, il leoncino Ciak, l’orsacchiotto e altri.

Il mercoledì sera “L’amico degli animali”appariva con il suo rassicurante sorriso”Amici dei miei amici…buonasera”, per proporre emozioni sempre nuove, assistito dal suo fedele Endalù Ghezzai, un somalo, che aveva conosciuto in Africa e che continuava a chiamare erroneamente Andalù. Questi era incaricato a portare gli animali alla ribalta e a riportarli via dopo l’esibizione, con la fatidica frase di Angelo “Andalù portalo via”, che divenne il tormentone del tempo. Addirittura durante le sedute della Camera , quando un deputato si agitava troppo, diventando molesto, il Presidente, rivolto ai commessi, diceva la frase suddetta, tra l’ilarità generale. Partecipava alla trasmissione anche una timorosa presentatrice, Anna Maria Piccinino, che sotto la guida di Lombardi divenne un’ intrepida collaboratrice.  Il quadro così era completo : l’esploratore bianco con la divisa coloniale, l’assistente di colore e l’avvenente presentatrice.

Era un primo approccio, rudimentale se vogliamo, ma utilissimo, per aprire la strada ai divulgatori recenti come  Folco Quilici, Bruno Vailati, Piero e Alberto Angela. Le trasmissioni (in 78 puntate) andarono avanti per 8 anni poi, per motivi non chiari, l’Amico degli animali, scomparve dagli schermi. A causa forse di vicende familiari, strettamente private e insindacabili, in una R.A.I. bacchettona, ipocrita e sessuofoba. Ma il ricordo di Angelo Lombardi resta ancora impresso nella memoria degli italiani.

Comunque sulla cresta dell’onda del successo televisivo, Angelo Lombardi aprì un rettilario nella stazione Termini di Roma, frequentatissimo, specialmente dai passeggeri in attesa delle coincidenze dei treni. Scriveva libri e rispondeva alla posta dei lettori su riviste settimanali.

A 21 anni dalla sua scomparsa l’Istituto Luce di Cinecittà ha voluto dedicare ad Angelo un film girato da Fabrizio Laurenti, con stralci delle trasmissioni dell’epoca e riprese del film “La Bibbia” con il difficile ingresso degli animali nell’arca di Noè, prodotto da Dino De Laurentis e con la regia di John Huston. Sono riportate interviste di Sergio Pugliese, di Aldo Grasso, storico della televisione, di Adriana Lombardi, figlia di Angelo e, a sorpresa, del grande compositore e Maestro Goffredo Petrassi, che ha scoperto grazie alla trasmissione in TV, un grande interesse e rispetto per il regno animale. Tutta la narrazione è stata condotta con parole semplici e commoventi dal figlio Guido, che ha ricordato episodi e aneddoti della dinamica e convulsa vita di Angelo. Nel 1996 sono scomparsi contemporaneamente Angelo e il fido Andalù, legati ormai indissolubilmente, come ci piace  ricordarli.

Oggi  Guido ha raccolto l’eredità paterna come esperto di animali, fondando acquari, rettilari, allestendo mostre, facendo lezioni nelle scuole, sensibilizzando le giovani generazioni , alla conoscenza e al rispetto degli animali , considerati non più come schiavi sottomessi, ma come compagni del nostro percorso di vita.

Il  film, disponibile anche in DVD nelle librerie, è stato presentato all’Orto Botanico di Roma, inserito nelle conferenze dell’AER, il 29 marzo 2018, in presenza di Guido Lombardi, che ha fatto rivivere quelle emozioni in bianco e nero, a coloro che  hanno conosciuto e amato l’Amico degli animali, in un’ Italia più semplice, più spontanea, ingenua e meno tecnologica.