Conferenza del prof. Giorgio Narducci
Il Prof. Giorgio Narducci ha tenuto una conferenza dal titolo “Forme artistiche della natura”.
Ha iniziato con l’arte del Paleolitico in Francia, con le scene di caccia delle grotte di Lascaux, scoperte nel 1940, risalenti a 17000 anni fa, opera di Homo sapiens.
Poi sempre in Francia, le Grotte di Cougnac (comune di Payrignac), con scene rupestri. Proietta le immagini di un Megaloceros giganteus, detto anche alce irlandese (in località irlandesi si trovano ossa di questo mammifero).
Interessante, riferisce il relatore, che Stephen Jay Gould, in una sua opera del 1988, non ancora uscita in Italia, si sia soffermato ad osservare queste figure notando come l’antico artista abbia disegnato le gobbe (organi di riserva e/o di richiamo sessuale) delle quali una è colorata e l’altra no. Sempre da Gould: “Gli antichi maestri ci hanno così tramandato anche la morfologia di questi animali estinti”.
Certamente dalle ossa e dagli scheletri, che si possono trovare, non riusciamo a sapere come erano fatti.
Ha poi parlato di Agostino Scilla, un pittore – paleontologo (1629-1700), che ha osservato e disegnato con mente matematica ed onestà intellettuale, materiali (fossili) come coralli, denti di squalo, echinidi, conchiglie, rinvenuti in territori lontani dal mare, ritenendo che tali resti siano stati veramente animali e corpi di quelle specie, mentre all’epoca ancora molti sostenevano che erano scherzi di natura. Solo Leonardo l’aveva capito, ma dopo di lui nessuno più l’aveva immaginato.
Continua con storie di naturalisti pittori ed arriva ad Ernst Haeckel (1834-1919), biologo, zoologo tedesco, del quale ricordiamo “Kunstformen der Natur) del 1904, “Forme artistiche della natura”, in 10 volumi con 100 splendide tavole illustrate che rappresentano i più svariati organismi animali e vegetali: esempio di simmetria ed organizzazione nella natura.
Karl Blossfeldt, (1865-1932), fotografo, scultore, insegnante, ha lasciato un segno nella storia della fotografia del XX secolo, per le immagini di piante che preparava per gli allievi della Scuola di Arti e Mestieri di Berlino. Sono particolari isolati, su sfondo neutro, composizioni simmetriche ed armoniose assolutamente reali. Amava la natura a tal punto da spingere ad osservare, solo per se stessi, la vegetazione locale. Non si può rimanere indifferenti osservando le sue foto dalle quali emana tanta energia.
Enrico Coleman, Roma (1846 1911), botanico oltre che pittore, considerato il caposcuola del naturalismo della pittura romana della seconda metà dell’ottocento.
Una bella foto del “Caffè Greco”, dove si riunivano gli artisti (si riconoscono Giosuè Carducci, Enrico Coleman, Cesare Pascarella…).
E poi alcuni dipinti di Coleman: “Scena di caccia in palude a Maccarese”, ed “Orchidee” (esposto alla Galleria d’Arte Moderna) del 1884, dove si possono addirittura classificare le specie.
Infine con il sottofondo di un brano di Johannes Brahms, per pianoforte ed orchestra, ha proiettato immagini tratte dal libro del quale abbiamo messo la copertina:
Grazie al Dott. Narducci che ci ha fatto sognare con le forme artistiche che la Natura ci offre: dobbiamo imparare ad osservare, analizzare, cogliere dettagli, ammirare e gioire per quanto riusciamo a percepire ed assorbire.
Maria Livia Ardigò