“Due Giardini botanici al cospetto del Re” di Andrea Lezzi
I due giardini botanici richiamati nel titolo si trovano nel basso Piemonte e precisamente in provincia di Cuneo il Giardino botanico “Villa Bricherasio” ed in provincia di Torino il Giardino botanico alpino “Bruno Peyronel”.
Sono entrambi accomunati dal fatto di essere alle falde del Monviso che, secondo una antica leggenda del luogo, era soprannominato “il Re di pietra” del titolo.
Il Monviso si erge infatti, dall’alto dei suoi 3841 metri slm e per la sua forma piramidale, come un vero Re di roccia ed è ben visibile nella sua imponenza dall’intera pianura piemontese. È stato tra l’altro considerato fino a pochi secoli orsono come la più alta montagna di tutte le Alpi proprio per la sua imponenza e visibilità.
Il Giardino botanico “Villa Bricherasio” si trova a Saluzzo a 340 metri slm su una superficie di 12.000 mq.
È di proprietà di Domenico Montevecchi, ex frutticultore ed esperto botanico, che ha pian piano espiantato tutti i suoi alberi da frutta presenti ed ha creato da circa 25 anni a questa parte uno splendido giardino aperto al pubblico da circa dieci anni dove sono presenti piante provenienti dai quattro angoli del mondo.
Sono divise in zone fitoclimatiche diverse: quella della flora mediterranea, quella temperata fredda e quella continentale.
Si va dall’Alpinetum dove sono presenti più di mille tra Crassulacee, Sempervivum oltre a varie altre specie. Tali piante vegetano senza bisogno di interventi anche a livello irrorativo.
Vi sono poi bambù, palme, una collezione di rose, l’orto ed una parte a frutteto.
Da segnalare alberi quali il banano di montagna (Asimina triloba) ed il banano porpora dell’Abissinia (Musa ensete maurelii), l’albero del miele (Evodia danielli), la Ptelea trifoliata.
Rimarcabili infine una gigantesca Gunnera manicata e le piante acquatiche quali Nelumbo nucifera, Victoria regia amazonica ed Euryale ferox, queste ultime due generalmente coltivate in Italia in serra e solo qui all’aperto.
Sono stati mostrate immagini del primo rifugio costruito dal CAI sulle Alpi italiane, il Rifugio Alpetto situato a 2368 metri slm, ora restaurato ed adibito a museo nonché il “Buco di Viso”, primo traforo alpino delle Alpi aperto nel lontano 1480 a circa 2900 metri slm per facilitare lo scambio delle merci tra il Marchesato di Saluzzo e la Provenza francese.
Il Giardino botanico alpino “Bruno Peyronel” si trova invece in Valle Pellice a 2290 metri slm su una superficie di circa 17.000 mq.
Si tratta di un giardino inserito nell’oasi del Barant ed anch’esso diviso in zone: salici, valletta nivale, creste alpine esposte, pascoli alpini, margini lacustri e zona umida.
Tra le oltre 300 specie presenti ricordiamo come esempi il Salix serpillifolia, diversi esemplari di trifoglio tra i quali il Trifolium badium, l’Aster alpinum, la Nigritella corneliana (orchidea presente nelle sole Alpi francesi e sulle Alpi Cozie) ed il fiordaliso alpino (Centaurea nervosa).